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Venerdì, 19 Aprile 2024
Monteverde

Il parlamentare grillino si vergogna del suo municipio a 5 stelle: "Se fossi un cittadino non li rivoterei"

Lo sfogo del deputato Stefano Vignaroli sull'amministrazione del municipio XII

"Ma per favore. La giunta Crescimanno sta lavorando bene". Stefano Vignaroli affida a un tweet (poi cancellato ma ancora visibile nello screenshot subito sotto) la replica-smentita al nostro articolo che ha raccontato rabbia e delusione del deputato per l'andamento delle cose in municipio XII, territorio dove ha mosso i primi passi nella politica con il M5s e zoccolo duro del suo consenso elettorale su Roma.

Un tweet che arriva al culmine di una giornata a nervi tesi, di caccia all'infame e di chat bollenti. Romatoday conferma in toto i contenuti dell'articolo pubblicato lunedì scorso. Rispetto ai quali le parole di Vignaroli, quelle usate per ribattere sui social network, suonano stonate.

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Lo stesso deputato pentastellato infatti usa espressioni tutt'altro che lusinghiere nei confronti della situazione del XII: "Ogni volta che mi nominano il mun mi gratto". Lo fa in colloqui scritti che RomaToday ha potuto visionare e in cui la dose viene rincarata di volta in volta. "Mi hanno trattato di m****" si sfoga con attivisti che gli chiedono delucidazioni sui delicatissimi equilibri interni al parlamentino. Attriti e frizioni in maggioranza sono all'ordine del giorno, il consenso intorno all'operato della presidente Silvia Crescimanno divide i consiglieri dagli albori, e dal caso del conflitto di interessi del consigliere Massimo Di Camillo, al consiglio "salva Tassini" per l'eletto trasferito alle isole Canarie, passando per il nido di via Aquilanti (nuovo ma già con problemi strutturali), i fatti di cronaca che hanno fatto scoppiare mal di pancia e dissensi in maggioranza sono diversi. 

E a quanto emerge nelle conversazioni sopra citate, oltre che in ulteriori testimonianze di fonti interne al Movimento, anche Vignaroli, garante dell'amministrazione grillina tra Massimina e Monteverde, non ne può più di correggere il tiro. Racconta di aver offerto più volte all'amministrazione Crescimanno un aiuto per la gestione delle problematiche sul territorio, senza successo. "Io non volevo controllare non è mio stile, volevo lavorare in sinergia, come dovrebbe essere il M5s, ma ormai di M5s vedo ben poco".

Già, perché il grosso del malessere cresciuto in seno al governo della minisindaca è legato alla presenza di un "cerchio magico" che ha l'ultima parola su ogni mossa. Una manipolo di fedelissimi - tra questi il consigliere Di Camillo e l'assessore Fabiana Tomassi - che mal tollera, è l'opinione  
dei malpancisti, chi non si allinea a scelte e decisioni. Un accentramento che non è mai piaciuto nemmeno alla "base" dei militanti grillini, i non eletti, mai più considerati dopo la conquista della presidenza in via Fabiola. Una storia fatta di dissapori e attacchi sotto banco che Vignaroli sembra conoscere fin troppo bene. "Non mi piacciono le lotte intestine basate sul nulla" commenta. Specie se hanno ricadute sul consenso elettorale. 

Perché il mal umore dei cittadini è qualcosa che il deputato dice di aver toccato con mano. "Sono arrivato al punto che non posso più girare in zona" lamenta. "Mi stimavano, ora pensano che sia io il colpevole" in riferimento ai cittadini scontenti. E ancora: "Mi dispiace solo dovermi vergognare, e i messaggi di delusione che ricevo dagli abitanti". Chiude poi in preda alla rabbia: "Se fossi un cittadino non li voterei mai più". 

Abbiamo provato a contattare il deputato Vignaroli per chiedere conto di questi contenuti. Da prima lo stesso ne ha negato l'esistenza, poi ha ammesso di essersi lasciato andare a uno sfogo, e ancora ha aggiunto di "essersi rivolto all'avvocato per tutelarsi nei confronti di chi ha diffuso le chat". Alla richiesta di poter fare un'intervista per spiegare in maniera articolata le ragioni di quanto scritto e detto ha concluso con un "ci devo pensare", senza poi fornirci una risposta definitiva. Nel frattempo le lotte intestine continuano, e la fine del tutto contro tutti non sembra all'orizzonte.

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