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Massimina, sull'hub per migranti cittadini dal Prefetto: "Vogliamo la revoca, non ci fermeremo"

I comitati di Massimina Casal Lumbroso dal prefetto Basilone: "Nessuna rassicurazione". Il no è stato ribadito dai politici di centro destra ma anche dalla presidente grillina, Silvia Crescimanno

A tu per tu con il Prefetto Basilone sul nuovo hub per migranti in arrivo a Casal Lumbroso, ma il colloquio non convince. "Abbiamo rappresentato tutte le criticità di questo quadrante che non è in grado di assorbire un ulteriore carico sotto il profilo sociale anche perché i numeri dei soggetti accolti potrebbe essere vicino alle 1000 unità. Restiamo però interdetti dalle risposte non esaurienti avuto durante l'incontro". 

Così in una nota Rina Mastrototaro, portavoce di uno dei comitati di Massimina Casal Lumbroso contrari all'arrivo di 500 richiedenti asilo sul territorio del municipio XII. Un muro contro muro fortemente sostenuto dalla destra - è Fratelli d'Italia ad aver organizzato l'incontro in prefettura - ma avallato dalla stessa maggioranza Cinque Stelle che pochi giorni fa si è recata sul posto e con un video diffuso sui social network ha ribadito un netto "no, ne abbiamo già abbastanza". 

Tornando all'incontro, spiegano i cittadini che hanno "restiamo interdetti dalle risposte non esaurienti avuto durante l'incontro, perché nessuna rassicurazione ci è chiaramente arrivata, nemmeno sulle reali tempistiche con cui si vuole attivare il sito, in quanto lo stesso Prefetto ha prima affermato che questo hub servirà a sostituire il centro di Castelnuovo di Porto, ma che spetta all'agenzia del Demanio l'ultima valutazione attualmente in corso".

E ancora "si tratta dell'ennesimo rimpallo di competenze ai danni di questo territorio e dei relativi residenti ma abbiamo fiducia sul fatto che la dott.ssa Basilone possa aver accolto le nostre preoccupazioni e possa trarre nel momento delle decisioni finale le dovute conseguenze". Una cosa sembra certa: "Noi non ci fermeremo finché questa ipotesi non sarà totalmente esclusa, e siamo convinti che la sindaca Raggi, totalmente assente in questa vicenda, non stia incidendo quanto potrebbe per far sentire la voce di un quartiere periferico di Roma per scongiurare questo nuovo centro migranti nel Municipio XII dopo la tendopoli di Ramazzini ormai aperta da quasi un anno, in un territorio che ha già subito la discarica più grande d'Europa, impianti inquinanti, inceneritori, cave mai ripristinate, oltre ad una totale carenza di servizi".

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