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Malagrotta Malagrotta / Via Francesco Aquilanti

Quel pasticciaccio brutto del nido Aquilanti: centrale termica in tilt da più di un mese

L'impianto non è ancora a pieno regime e l'acqua per lavare i bimbi resta gelida

Una serie di interventi tampone che non hanno risolto il problema, altrettante denunce da genitori, comitati, opposizioni al municipio competente, e in risposta molti "stiamo lavorando". Questa mattina dopo settimane di disagi, i termosifoni all'asilo nido di via Aquilanti sono finalmente tiepidi. Ma i genitori aspettano a cantare vittoria, perché non è la prima volta che la caldaia si accende ma solo per qualche ora. L'acqua poi è ancora gelida e i bimbi non possono essere lavati a dovere. 

Un caso quello scoppiato intorno all'asilo di Massimina che sta facendo andare su tutte le furie famiglie e associazioni del territorio. Approssimazione, scarsa comunicazione agli utenti, tanta fretta per tagliare il nastro, con la sindaca Raggi in prima fila a favor di telecamere, e forse un lavoro di verifica sulla struttura non abbastanza meticoloso specie perché parliamo di ospiti molto piccoli, tra 0 e 3 anni, che necessitano di tutti i riguardi del caso. 

"Stamattina i riscaldamenti per fortuna c'erano, ma l'acqua è ancora fredda e non funzionano ancora nè lavatrici nè asciugatrici - racconta Stefano Capanna Piscè dell'associazione Massimina.it - quando parliamo di bimbi deve essere tutto perfetto, continueremo a monitorare la situazione, non possiamo dire che il problema è risolto". La stessa associazione ha scritto alla presidente del XII municipio Silvia Crescimanno, facendo notare che "essendo problemi riscontrati già dai primi giorni di settembre non è possibile che ancora non siano risolti". Senza contare "la negligenza con cui si è proceduti all'apertura di tale struttura ed allo spostamento dei bambini dal nido Pavolini senza testare il funzionamento dell'edificio".

Già, perché ad alzare il livello di rabbia tra la cittadinanza ci sono le immagini dell'inaugurazione così vicina nel tempo. Solo lo scorso 6 settembre il taglio del nastro dell'asilo nido, dopo mesi di polemiche per ritardi e lungaggini burocratiche che ne avevano impedito l'apertura, e la parallela chiusura del nido di via Pavolini per problemi strutturali. In pratica i bimbi di via Pavolini sono stati trasferiti in via Aquilanti. Ma il quadro non è migliorato come le famiglie si aspettavano. 

Nel nido - nuovo - di Massimina cominciano i problemi alla prima pioggia con infiltrazioni d'acqua nella "stanza del sonno" (questione sulla quale è intervenuta la ditta dei lavori la settimana scorsa, la prova del nove è attesa al prossimo temporale), sbalzi di tensione che mandano in blocco la caldaia un giorno sì e uno no, con riscaldamenti e acqua fredda, problemi all'impianto elettrico. Su quest'ultimo è intervenuta Acea su un guasto a una cabina esterna. Mentre sulla centrale termica il municipio ha intimato alla società incaricata dei cantieri di intervenire, ma i problemi non sono stati ancora del tutto risolti nonostante gli annunci.  "La ditta costruttrice della struttura ha assicurato che provvederà nella mattina del 1 dicembre 2017 alla riattivazione della centrale termica, ciò consentirà gradualmente la messa a regime dell'impianto di riscaldamento" rispondeva la minisindaca ai genitori dieci giorni fa. Gradualmente sì, nel frattempo però le temperature sono ulteriorimente scese, e mamme e papà sono ancora costretti, a dieci giorni di distanza, ad accontentarsi di un nido dove manca l'acqua calda. 

"Come ci è stato riferito dal municipio durante un incontro, l'impianto termico è ancora in carico a chi l'ha costruito, non al Comune, quindi l'unica ditta che può intervenire è quella che ha fatto i lavori - ci spiega Pietro Ventura del comitato di quartiere Massimina - i collaudi della struttura poi sono stati fatti due anni fa. Un collaudo sarebbe stato bene farlo quest'estate, si sarebbero forse accorti di tutto quello che non funzionava".

"Massimina non ha più un asilo degno di questo nome, questo è il grande tema - commenta l'ex presidente, capogruppo dem in municipio, Cristina Maltese - dai Cinque Stelle è stata fatta un'operazione di facciata sulla pelle degli utenti. Faremo una commissione Trasparenza il prossimo lunedì come ci hanno tra l'altro richiesto fortemente i cittadini del territorio. Chiederemo tutte le spiegazioni sul malfunzionamento degli impianti e sul perché non sono stati effettuati i dovuti collaudi. La battaglia è non solo per la soluzione dei problemi del nido Aquilanti ma anche per la riapertura di quello chiuso di via Pavolini"

"Questa farsa sulla pelle dei bambini dimostra tutta la sciatteria amministrativa del M5S" dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia in municipio Giovanni Picone. "Ormai è palese a tutti di come sia stata forzata la presa a patrimonio di una struttura con enormi problemi. Stiamo depositando un accesso agli atti per prendere possesso di tutta la documentazione inerente al nido e siamo pronti a rivolgerci alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per fare chiarezza su una vicenda che ha davvero dell’assurdo".

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