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Disagi per i disabili sulla linea Fr3 Cesano-Ostiense

Sulla linea Fr3 Cesano- Viterbo- Ostiense vita dura per i disabili. L'ascensore della fermata Quattro Venti non funziona, sui treni mancano i percorsi tattili per non vedenti, gli altoparlanti funzionano male e i servizi igienici sono carenti

stazione-1_3Non scendete a quella fermata. Andrebbe messo un cartello d'avviso per i portatori d'handicap motorio sui vagoni della FR3 (la tratta ferroviaria regionale che va da Cesano, Viterbo - Ostiense e viceversa) per la fermata Quattro Venti (Monteverde), off limits a chi è sulla carrozzella o ha carrozzina con pupo al seguito. L'ascensore è fuori uso da diverso tempo, malgrado un cartello affisso solo su alcuni ascensori installati all'uscita dalla banchina reciti "Ascensori in fase di collaudo prossima attivazione". Di quanto prossima non è dato sapere, ma già qualche settimana fa il consigliere Pdl del XVI Municipio, Marco Giudici, aveva lanciato l'allarme, ipotizzando che il disservizio potesse risalire addirittura all'inaugurazione della stazione nel 2006.

"I disabili sono impossibilitati ad accedere ai due binari della stazione del quartiere Monteverde - ha denunciato il consigliere - Mi chiedo come facciano le persone affette da handicap motori a spostarsi lungo la linea Fr3 (linea di scambio con la Fr5 Roma- Civitavecchia e le metro A e B). Quale sorte attenda quei disabili all'oscuro di tale disservizio, che scendendo malcapitatamente dal treno rimangono intrappolati a 45 metri di profondità. Ho inviato una nota al delegato dei disabili Antonio Guidi e al Ministro dei Trasporti Altero Matteoli per denunciare questa grave forma di inciviltà e chiedere un loro intervento presso le Ferrovie dello Stato".

Il nostro sopralluogo ha confermato il protrarsi di tale disservizio, con i nastri a strisce bianche e rosse a transennare l'accesso ad un paio di ascensori; mentre per gli altri situati nel resto degli sconfinati corridoi dei sottopassaggi sotterranei che portano ai treni o alle scale mobili, interminabili, non c'è neanche un cartello di avviso, solo porte inesorabilmente bloccate . Funzionanti invece gli ascensori e i montascale delle altre stazioni del tratto urbano della FR3, da Ostiense a Trastevere, da San Pietro a Valle Aurelia, dalla Balduina a Monte Mario, San Filippo Neri e La Storta. Va peggio invece per i non vedenti, se non per quanto riguarda i percorsi tattili sul pavimento, per le indicazioni sonore delle fermate sui vagoni, inesistenti sui dieci treni sperimentati nel monitoraggio ed evidenziate solo sui display dei vagoni, in qualche caso nemmeno questi funzionanti. Quando la tratta fu elettrificata e rimodernata in occasione del Giubileo del 2000, gli altoparlanti funzionavano su tutti i vagoni, mentre oggigiorno solo su qualche sporadico vagone sono funzionanti, lamentano alcuni utenti anziani e di mezz'età, interpellati alla discesa della fermata San Pietro. "Gli altoparlanti funzionano a tratti, su qualcuno sì e in altri tratti no." - conferma un funzionario della Divisione Trasporti Regionale di Trenitalia.


Prosegue il viaggio nei meandri degli scali di Roma Nord Ovest, fra i disservizi e il degrado dei vagoni nuovi completamente imbrattati dai graffiti dei writers, che oscurano anche le porte, impedendo di individuare il pulsante d'apertura. Alla centralissima stazione Valle Aurelia, nodo di scambio con le metro A e B, i servizi igienici sono fuori uso da mesi, un cartello appeso alle porte inesorabilmente sbarrate indica il disservizio. "Ultimamente si sono rotti tutt'e due - racconta un vigilante della stazione di fronte all'ingresso della Metro A - mentre per mesi hanno funzionato a intervalli, ovvero uno sì e l'altro no. In caso di necessità occorre uscire dalla stazione e raggiungere il primo bar sulla strada.". Accanto ai bagni rotti campeggia a bella vista la vetrata dei gabbiotti delle biglietterie di Metrebus, rigorosamente deserti, per i biglietti ci sono solo le biglietterie automatiche, in qualche caso non funzionanti. Anche le scale mobili che dalla stazione ferroviaria discendono verso l'ingresso della metro A, in qualche caso sono fuori uso. Dulcis in fundo, le obliteratrici funzionanti a singhiozzo, negli scali visitati più di qualcuna era fuori uso.

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