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Monteverde come Garbatella: il caso Di Camillo apre crepe e Raggi si precipita in municipio

La sindaca partecipa a una riunione della maggioranza per rimettere insieme i cocci. La consigliera Gabrielli vuole dimettersi, Benevento è su tutte le furie. E gli attivisti pretendono onestà e trasparenza

Virginia Raggi corre in soccorso del Movimento Cinque Stelle del dodicesimo municipio. Venerdì scorso a una riunione serale della maggioranza ha partecipato in via del tutto straordinaria anche la sindaca. E' sempre più forte infatti, dalle parti del Campidoglio, la paura che Monteverde si trasformi in una nuova Garbatella. Anche in municipio XII c'è il rischio che la maggioranza imploda, come accaduto nel municipio VIII dove ad aprile il presidente Paolo Pace si è dimesso, sancendo il primo clamoroso fallimento grillino.

IL CASO DI CAMILLO - La sindaca, conscia di non potersi permettere la caduta di  un'altra circoscrizione, ha provato a intervenire. E' in particolare il caso Di Camillo, consigliere e presidente dell'Aula giudicato incompatibile dall'Avvocatura capitolina per i dieci mesi (da giugno ad aprile) in cui è stato anche titolare di un asilo convenzionato con il Campidoglio, ad agitare le acque. La vicenda ha innescato un pericoloso effetto domino che ha coinvolto giunta, consiglieri e attivisti grillini del municipio. E tra chi l'ha difeso (la presidente Crescimanno in testa) e chi avrebbe voluto da parte sua un mea culpa con magari anche un passo indietro (gli attivisti "dissidenti" e qualche consigliere), è ora guerra aperta.  

LA LETTERA DELLA GABRIELLI - L'ultimo atto tra giovedì e venerdì mattina quando la presidente della commissione al Sociale, Anna Maria Gabrielli, ha comunicato la volontà di abbandonare l'incarico con un lettera inviata alla minisindaca e al resto della maggioranza. Le dimissioni non sono state ancora  formalizzate e resta aperta la possibilità di un passo indietro. Il vaso è però rotto e, anche nel caso in cui l'addio della Gabrielli rientri rivelandosi un bluff, c'è la forte convizione che un intervento riparatorio definitivo sia necessario. Così, dopo gli appelli delle scorse settimana, la sindaca è intervenuta in prima persona. Secondo quanto si apprende gli effetti però non sarebbero stati positivi. Al momento infatti la Gabrielli sembra comunque intenzionata a mollare. 

I CONTENUTI DELLA LETTERA - RomaToday, attraverso fonti qualificate, ha appreso i contenuti della lettera. I problemi sono stati messi nero su bianco. Troppi sembrano essere gli attriti personali che, al di là di Di Camillo, hanno fatto passare in secondo piano il lavoro sul territorio. Troppi i silenzi. Pessimo il giudizio della comunicazione con l'esterno da parte della presidente Crescimanno, specie con gli attivisti considerati più un peso che una risorsa. Il lavoro con le commissioni viene definito disorganico.

ADDIO GABRIELLI ULTIMA GOCCIA CHE APRE LE CREPE - Ma perché l'addio della Gabrielli di fatto potrebbe far cadere il XII Municipio? Fosse la sola, è la convizione di Raggi, potrebbe andarsene senza troppe implicazioni. I canali del dissenso però sono diversi. Ad esempio, su tutte le furie per come è stato gestito il caso del "presidente incompatibile" c'è anche l'ex capogruppo Francesca Benevento, architetta che puntava all'assessorato ai Lavori Pubblici capitolino, esautorata dall'incarico in municipio e sostituita da Leonardo Caputo. "Non sono stata nemmeno informata. Non si fa così. Ce l'hanno con me per aver appoggiato l'opzione dello scrutinio segreto per la votazione della sfiducia".

I NUMERI: C'E' ANCORA LA MAGGIORANZA? - E proprio questa mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio municipale Di Camillo, presentata da Fratelli d'Italia, ha reso evidente la crepa interna al gruppo. Il consigliere incompatibile non ha più la maggioranza: 11 i voti contrari e tra questi anche tre franchi tiratori Cinque Stelle. La caccia a chi ha tradito è aperta da giorni e per ora ha pagato solo la Benevento che pure ufficialmente non ha dichiarato il proprio voto contrario. E la presidente Crescimanno? Si è chiusa nel silenzio.

Ultimi, ma non ultimi, gli attivisti del territorio che chiedono da tempo il ritorno a trasparenza e onestà, all'uno vale uno. Per Monteverde insomma si annuncia una lunga settimana di passione.

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