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Monteverde Monteverde / Via Anton Giulio Barrili

Monteverde, sull'antenna di via Barrili vincono i cittadini: negata l'autorizzazione

A luglio la raccolta firme contro l'impianto. Maltese: "Ringrazio i cittadini che si sono spesi per la salute pubblica". Giudici: "Il Pd si vergogni, stava per fare l'interesse dei gestori"

Niente antenna in via Barrili, alla fine hanno vinto i cittadini. "Con comunicazione del 9 settembre 2015 la Direzione Edilizia del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale, ha definitivamente negato l’autorizzazione all’istallazione della Stazione Radio Base in via Barrili 34". A comunicarlo è la presidente del XII municipio, Cristina Maltese, insieme ai consiglieri di maggioranza. 

Il nuovo regolamento comunale, che vieta espressamente le installazioni in prossimità di luoghi sensibili come scuole, giardini pubblici, ospedali, centri anziani, è stato applicato anche a questa istanza della Vodafone, "così come richiesto dalle note di diniego della Presidenza e dal Consiglio del Municipio con mozione n. 17 del 16 luglio 2015". Il dubbio sull'applicazione o meno della delibera licenziata a palazzo Senatorio nel caso specifico di via Barrilli c'era. E aveva lasciato i residenti in sospeso. 

La domanda del gestore infatti è stata inoltrata ad aprile, prima della delibera votata dal consiglio. Ragion per cui sul rilascio o meno dell'autorizzazione sembrava dover far fede il vecchio protocollo d'intesa tra Comune e gestori, quello del 2004, certo meno forte sul piano legislativo rispetto alla delibera di maggio. E invece la battaglia è stata vinta. 

I ringraziamenti del minisindaco vanno "al contributo dei genitori dell’Istituto Comprensivo Largo Oriani, del Comitato di Quartiere Monteverde Vecchio Quattroventi e di tutti quei cittadini che si sono mobilitati per tutelare la salute pubblica". Resta aperta la polemica avanzata dal consigliere di opposizione e presidente della commissione Trasparenza, Marco Giudici, che a luglio convocò una seduta apposita per rendere nota la denuncia dei cittadini, già sul piede di guerra con una raccolta firme, e chiarire alcuni aspetti procedurali della vicenda. 

LA POLEMICA - "La verità è che senza l’intervento della commissione che presiedo questa antenna sarebbe stata installata. Basta leggere le carte per capire che la presidente Maltese ha rischiato di favorire l’espansione della rete telefonica cellulare e fare l’interesse dei gestori della telefonia mobile". 

Il riferimento va ai tempi di risposta del minisindaco alla domanda inoltrata dal gestore, "con 48 giorni di ritardo rispetto al termine richiesto". "Dopo oltre tre mesi dall’avvio del procedimento non aveva ancora riferito nulla al Consiglio - spiega Giudici - nonostante la documentazione giacesse da tempo nei suoi cassetti. Siamo stati fortunati perché per puro caso il procedimento non si è concluso con il silenzio assenso". 

All'attacco la presidente si difese in sede di commissione: "Ci siamo informati dal Dipartimento, l'Arpa Lazio ha chiesto un'integrazione di documenti al gestore a fine aprile, e quindi siamo ancora nell'iter autorizzativo, il silenzio assenso scatterà a fine luglio". 

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