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Monteverde in lutto: è morto Evasio "er mezza piotta"

Si è spenta un'istituzione del quartiere. Con la sua Vespa ha segnato l'infanzia dei 40enni di oggi

A Monteverde non si parla d'altro: "E' morto Evasio". "Ma chi, er mezza Piotta?". Ci sono persone che diventano vere e proprie istituzioni per un quartiere. Lui, Evasio, era questo e anche di più. Un invisibile per tanti, un vero e proprio pezzo di infanzia per tanti, soprattutto dei quarantenni di oggi, cresciuti insieme a lui. Per questo oggi che Evasio è morto, Monteverde, il quartiere che lo ha eletto a simbolo, è un po' più triste e le strade un bel po' più vuote. 

"Era presente da almeno 30 anni nel quartiere. Era tutt'uno con la sua Vespa che usava sempre in seconda a spinta (perché non gli partiva mai)", racconta un abitante. Portava sempre a spasso i gatti e dormiva dentro container della parrocchia di via del Casaletto. Leggenda vuole che avesse una famiglia alle spalle e che fosse un ingegnere caduto in disgrazia. 

"Evasio e la sua Vespa erano un'istituzione per il quartiere", racconta un cittadino su facebook. "Un clochard che ha sempre colpito tutti per la sua dignità. Non ha mai chiesto nulla a nessuno, ognuno gli dava qualcosa spontaneamente. Lui in silenzio annuiva, faceva un mezzo inchino di ringraziamento e sfrecciava via con la sua Vespa". 

Un altro monteverdino scrive: "Sulla tua vespa sorvegliavi il quartiere. Ciao gigante buono, ci mancherai. Monteverde eri anche tu". Rispetto a quanto comunicato inizialmente, i funerali non si svolgeranno sabato. La data deve essere ancora fissata. I cittadini, in collaborazione con la Comunità di Sant Egidio, hanno però pensato di organizzare una preghiera per ricordarlo sabato 5 alle 14 a Largo la Loggia.

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