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Rimasti disoccupati, si danno allo spaccio: arrestati padre e figlio

I due, di 53 e 22 anni, hanno confessato ai poliziotti che li arrestavano di aver intrapreso l'attività di spaccio perché rimasti senza lavoro. Il figlio riceveva i "clienti" a casa e il padre si occupava delle consegne a domicilio

In tempi di crisi economica si è disposti a tutto pur di guadagnare. E' il caso di un padre e un figlio romani, rispettivamente di 53 e 22 anni, che ai poliziotti che li hanno arrestati hanno confessato di avere intrapreso l'attività da spacciatori perché rimasti senza lavoro. Da un po' di tempo gli agenti, durante il servizio di pattugliamento nella zona di Monteverde, avevano notato un'auto di media cilindrata percorrere più volte le strade del quartiere.

Insospettiti, nel pomeriggio di ieri, dopo aver visto l’occupante del veicolo impegnato in quello che poteva sembrare uno scambio di “soldi-droga”, hanno deciso di fermarlo per un controllo. Dopo averlo identificato, i poliziotti hanno chiesto all’uomo se detenesse della sostanza stupefacente all’interno dell’autovettura, ma l'uomo ha negato. Poi, messo alle strette, il sospettato ha cominciato ad assumere un atteggiamento collaborativo, spiegando agli agenti che a causa della perdita del lavoro si era messo a spacciare assieme al figlio. Spiegava inoltre, che mentre il figlio si occupava dello spaccio ricevendo i “clienti” a casa, lui effettuava le consegne a domicilio servendosi della macchina.

A questo punto i poliziotti sono andati a casa del soggetto per procedere alla perquisizione domiciliare trovando e identificando anche il figlio che, nella speranza di evitare una verifica approfondita, spontaneamente consegnava agli agenti un piccolo involucro in cellophane contenente alcuni grammi di cocaina. Ma la strategia del giovane non ha avuto i frutti sperati. Gli inquirenti, continuando nella perquisizione hanno sequestrato all’interno della camera da letto in uso al padre, tre involucri contenenti polvere bianca, un bilancino di precisione, denaro contante, sostanza per il taglio e materiale per il confezionamento.

Nella stanza del ragazzo invece, sono stati recuperati e sequestrati 36 semi di marijuana, due “pezzi” di hashish, altro materiale per il confezionamento e un’agenda con appuntati nomi e cifre riconducibili alla contabilità dell’attività di spaccio. Sequestrati anche 3 telefoni cellulari di cui i due non hanno saputo fornire spiegazione, sicuramente usati da qualche acquirente, come merce di scambio per acquistare lo stupefacente. I due, al termine degli accertamenti sono stati arrestati per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa di processo.

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