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Colli Portuensi, record di furti alla scuola Di Stefano: quarto colpo in un mese

A denunciare i fatti Marco Giudici, consigliere e presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XII. "Ignoti malviventi hanno rubato il registro di classe, dei cavi di computer, libri, quaderni e altro materiale didattico"

Un furto a settimana. E' la triste media di raid notturni alla Lola Di Stefano, nel quartiere Colli Portuensi. La scuola è stata colpita nuovamente questa notte, ed è la quarta azione in un mese. A denunciarlo è Marco Giudici, consigliere e presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XII.

"Gli ignoti malviventi si sono introdotti all'interno del plesso per rubare il registro di classe, dei cavi di computer, libri, quaderni ed altro materiale didattico" ha raccontato Giudici "nei colpi scorsi i ladri hanno puntato alle macchinette distributrici delle merendine, scassinandole per ricavare pochi euro, alle fotocamere nelle classi, e ad altri oggetti, lasciando urine, feci e cicche di sigarette in terra". Lo denuncia in una nota Marco Giudici, consigliere e presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XII, che attacca senza mezzi termini l'assessore alla scuola della giunta Marino, Alessandra Cattoi. 

"Questo ennesimo furto avviene all'indomani delle richieste dell'assessore alla scuola Alessandra Cattoi di rafforzare i controlli notturni intorno alle scuole. Purtroppo la Cattoi non sa di cosa parla, perciò la invito ad effettuare un sopralluogo nelle scuole, per rendersi conto della mancanza o del malfunzionamento dei sistemi di sicurezza". 

FURTI IN TUTTA ROMA - Il fenomeno dei furti negli istituti scolastici d'altronde è in continua crescita. E coinvolge tutto il territorio. Da Montesacro all'Eur passando per Ponte di Nona, le scuole, specie asili e materne, sono letteralmente prese d'assalto da ladri e vandali. Che non si limitano a trafugare il materiale didattico o tecnologico presente nelle aule, ma non sembrano voler lasciare il campo senza prima aver marchiato il territorio, lasciando escrementi e urina tra i banchi.  

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