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Monteverde Monteverde / Via Anton Giulio Barrili

Monteverde, il no del municipio all'antenna di via Barrilli: ma è caos burocratico 

L'impianto verrebbe installato a pochi metri da una scuola, e non è valido il nuovo regolamento licenziato in Aula perché la domanda è precedente. Polemica dall'opposizione: "Maltese ha risposto in ritardo, rischiando il silenzio assenso"

Non erano solo voci quelle circolate a Monteverde che hanno spinto i cittadini a una raccolta firme lampo. La domanda per l'installazione di un'antenna telefonica su un palazzo di via Anton Giulio Barrilli esiste. Sta nel cassetto degli uffici capitolini e del XII municipio. L'impianto rappresenta esattamente il prototipo che il Campidoglio ha messo a bando con apposito regolamento votato a maggio in Aula: a meno di 100 metri da luoghi sensibili. E la nuova normativa dovrebbe essere sufficiente a rispedire al mittente la richiesta, dato che l'antenna in questione si colloca a meno di 50 metri da una scuola, da una casa di riposo e da un parco giochi. Ma il condizionale è d'obbligo, perché tra cavilli legali e intoppi procedurali, il verdetto non è scontato. 

"La nostra posizione è chiara" spiega la presidente del XII municipio, Cristina Maltese. "Siamo accanto al no già espresso dal territorio con una raccolta firme. Purtroppo la domanda del gestore è stata inoltrata ad aprile, prima della delibera votata dal consiglio". Ragion per cui sul rilascio o meno dell'autorizzazione fa fede il vecchio protocollo d'intesa tra Comune e gestori del 2004, e relativo iter procedurale, certo meno forte sul piano legislativo rispetto alla delibera di maggio. 

Il minisindaco è ottimista. "Anche nell'accordo precedente erano previsti luoghi sensibili fortemente sconsigliati per l'installazione di impianti" spiega, forte delle rassicurazione arrivate dal dipartimento comunale e del nuovo regolamento che se anche non ha valore legale nel caso specifico, si spera influenzi la decisione finale.

Nell'attesa il parlamentino porta il caso in aula. Di oggi la commissione municipale congiunta (Trasparenza, Urbanistica e Ambiente) e aperta ai cittadini. Pesanti le polemiche da parte dell'opposizione che accusa la maggioranza di negligenza sul caso. "La presidente del Municipio XII ha risposto tardivamente alla nota del dipartimento" attacca il consigliere del Gruppo Misto e presidente della Commissione Trasparenza, Marco Giudici, firmatario di un'interrogazione diretta al minisindaco. La riposta è arrivata "in data 9 luglio 2015, a 98 giorni dalla presentazione della domanda da parte del privato, a 78 giorno dal ricevimento e con 48 giorni di ritardo rispetto al termine richiesto".

Un ritardo che sul piano tecnico rischiare di sfociare nella "formazione del silenzio assenso, a far data dal 1 luglio 2015, ossia 90 giorni dopo il 2 aprile 2015, data di presentazione della domanda". Maltese si difende: "Ci siamo informati dal Dipartimento, l'Arpa Lazio ha chiesto un'integrazione di documenti al gestore a fine aprile, e quindi siamo ancora nell'iter autorizzativo, il silenzio assenso scatterà a fine mese". Ma Giudici tiene il punto. 

"La presidente del Municipio XII sta mentendo su tutto - rilancia in nota - perchè ha ricevuto le carte sulla sua scrivania il 24 aprile e le ha tenute nascoste nel cassetto lasciando scadere ogni termine, senza comunicare quanto stava accadendo. Chi ha beneficiato del suo atteggiamento è stata solo la Vodafone, non i cittadini e non i bambini che frequentano la scuola, la cui salute è in pericolo. 

E’ tutto documentato nelle carte: si è opposta all’installazione solo il giorno dopo la nostra denuncia. Peccato che erano trascorsi 98 giorni dalla presentazione della domanda della Vodafone e ne bastano 90 per la formazione del silenzio assenso. Ci chiediamo, dov’erano i consiglieri del centrosinistra eletti in quel territorio?". 
 

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