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Malagrotta, da Alemanno ordinanza a tutela delle falde acquifere

Tutelare il territorio dopo l'allarme inquinamento. Novità dalla bozza sul nuovo piano rifiuti: non ci saranno nuovi termovalorizzatori nel Lazio, per la differenziata l'obiettivo è il 65% entro il 2012

Per una maggiore tutela e prevenzione delle falde acquifere sotto la discarica di Malagrotta, Gianni Alemanno firma un'ordinanza con cui verrà fatto obbligo al Co.La.Ri. di rispettare le norme imposte nel 2006 per la tutela del terreno e dell'area adiacente alla discarica.

L'agenzia regionale per l'ambiente, infatti, ha reso noto un dossier secondo il quale nelle falde sotto la discarica di Malagrotta sarebbero stati trovati arsenico, benzene e nichel i cui valori sono notevolmente superiori ai limiti di legge per questo era stata indetta per oggi una riunione che avrebbe dovuto stabilire ulteriori interventi per la messa in sicurezza del sito. Sarà, invece, un'ordinanza a imporre al Co.La.Ri che gestisce l'impianto di Malagrotta di rispettare le norme.

Inoltre, secondo la bozza del nuovo piano rifiuti del Lazio, oltre ai quattro impianti di termovalorizzazione già autorizzati allo stato attuale "la Regione non necessita di ulteriori impianti di termovalorizzazione e gassificazione". Per ora, i quattro termovalorizzatori già autorizzati verrebbero confermati: Malagrotta, San Vittore, Colleferro (funzionanti) e Albano (non ancora costruito e su cui pende una sentenza del Tar che potrebbe bloccarlo). Ma nella bozza non si farebbe accenno ad altri impianti,né a Roma, né nelle altre province.

Quanto alla raccolta differenziata, il piano recepirebbe il decreto legislativo 152 del 2006 e fissa l'obiettivo del 65% entro il 31 dicembre 2012. Nel documento, circa 500 pagine, si esplicita: "Il presente Piano nasce con lo scopo di uniformare e razionalizzare la programmazione che si è susseguita nel tempo, aggiornare la pianificazione al mutato quadro nazionale, superare l'emergenza rifiuti nella regione Lazio".

Circa gli ambiti territoriali ottimali (Ato), in cui gestire il ciclo dei rifiuti, il piano suddividerebbe la regione in 5 sub-ambiti che corrispondono più o meno con il territorio delle 5 province del Lazio: di Roma, di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. E in questo modifica il precedente piano-Marrazzo che prevedeva due ambiti separati tra il comune di Roma e la sua provincia. La diretta conseguenza di questa previsione è che si permetterebbe a Roma di localizzare impianti o discariche di servizio anche fuori dal territorio comunale.

Passando al fronte delle discariche, il piano non prevederebbe più quella di Malagrotta ma non darebbe indicazioni sulla localizzazione della nuova discarica comunale che, a quanto si apprende, sarà determinata in un momento successivo all'approvazione del piano in giunta.

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