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Rifiuti, Bellini: “Monti dell'Ortaccio non è il sito più idoneo”

Scelto perchè positivo dal punto di vista idreologico nella cava c'è una falda acquifera e serve uno strato di cemento per isolare il terreno. Le perplessità di Bellini

Valle Galeria è un territorio vessato dai rifiuti: questo è quanto si ripete da anni, ma mai come ora si respira, dopo il sì di Sottile a Monti dell'Ortaccio, l'emergenza per la popolazione e il territorio. Ne abbiamo parlato con Fabio Bellini, presidente del Municipio XVI che da tempo cerca di difendere il territorio dai rifiuti.

La questione della Valle Galeria, infatti, è complessa: c'è da tutelare la salute dei residenti, la salute del terreno su cui sorgono anche diverse industrie, alcune delle quali agricole, i costi della nuova discarica e la capacità di resistenza idrogeologica del territorio. Bellini conosce bene le dinamiche e le criticità della zona e sentenzia: “Verso Valle Galeria per troppo tempo c'è stata disattenzione, le nostre iniziative sono state poco seguite e molte persone, fuori dal quartiere non conoscono i problemi che si hanno qui.”

Se chi vive fuori dal Municipio conosce poco i problemi della zona, l'opposto avviene per i residenti: “L'attenzione locale al problema della discarica è molto forte, le persone sanno cosa sta succedendo e quali sono i rischi. Tutto questo non fa che esasperare questa gente.”
I residenti, infatti, da anni sopportano la discarica di Malagrotta e denunciano morti di tumori e malattie imputabili alla discarica e come spiega Bellini: “Molte famiglie hanno avuto casi di familiari morti per tumori, quindi quasi tutti nella zona tra parenti, amici o conoscenti sono stati colpiti dal problema.”
Dall'esasperazione dei residenti Bellini scende sui dettagli tecnici, rivolgendosi come rappresentante delle istituzioni locali a quelle centrali che hanno scelto Monti dell'Ortaccio: “Questo posto è stato scelto perché era valuto positivamente dal punto di vista idreologico perché non c'era acqua e ora si scopre che addirittura c'è un lago che si alimenta dalle falde acquifere. Quindi, era stato detto che la cava era ideale perché c'era un grosso strato d'argilla, invece adesso sembra che serva inserire per isolare il terreno.”

Smontati i dettagli più tecnici, sorge un'altra inquietante domanda che aleggia nel territorio: tutto questo lavoro si fa per una discarica che dovrà durare solo 18 mesi?
Il dubbio infatti è proprio questo: si teme che Monti dell'Ortaccio non sia pensata per essere una discarica provvisoria. Spiega Bellini: “Possibile che si debbano fare tutti questi interventi? Se va messo il cemento, questo lo pagheranno i romani con la Tari, c'è il contatto con l'acqua della zona che arriva nelle case, possibile che sia proprio questo il territorio migliore? Inoltre, Malagrotta misura 160 ettari, mentre Monti dell'Ortaccio è addirittura più grande perché misura 250 ettari. Sono sicuro che se ci hanno detto che se il sito è provvisorio tale sarà, ma è pur vero che tutti questi dati fanno riflettere molto.”
 

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